Come funziona il diritto di recesso e in cosa si differenzia dalla celebre clausula soddisfatti o rimborsati
Quante volte abbiamo letto sulle vetrine dei negozi o sentito attraverso le televendite televisive la formula "Soddisfatti o rimborsati" come tutela nei confronti del consumatore.
Ma in cosa consiste nel dettaglio? questa formula rappresenta una clausula nel contratto di acquisto utilizzata per prevenire alcuni problemi che possono comparire in seguito a difetti non visibili del prodotto acquistato o ad alcune caratteristiche non corrispondenti a quelle pubblicizzate, e quindi procedere all'eventuale rimborso della somma spesa per l'acquisto.
In questo modo si crea una garanzia ulteriore che tutela il consumatore e di conseguenza lo incentiva all'acquisto.
Le condizioni in cui è attivabile questa clausula sono spesso indicate nel contratto di acquisto per cui è buona norma prenderne visione in maniera chiara prima di procedere con l'acquisto.
Di diversa attuazione è invece il non meno celebre "diritto di recesso": se infatti prima abbiamo parlato di "ulteriore garanzia" fornita dall'acquirente, in questo caso parliamo invece di diritto vero e proprio sancito ufficialmente dalla giurisdizione italiana.
Il diritto di recesso consiste nel riconoscimento da parte dell'acquirente e in ambito di un acquisto effettuato a distanza, di recedere unilateralmente il contratto stipulato per acquisire un bene o un servizio, e ottenere la restituzione dell'intera somma versata a fronte della restituzione dell'oggetto acquistato.
Una particolarità molto importante riguarda la casistica in cui questa opzione è applicabile: può essere esercitata infatti solamente dal consumatore, e non dal venditore, ed esclusivamente nel caso di acquisti a distanza.
Il diritto di recesso ha un termine di 14 giorni ed non è assolutamente limitato alle ipotesi di giusta causa: il consumatore che se ne avvale infatti non è tenuto a fornire alcuna giustificazione circa i motivi per cui intende sciogliere il contratto.